Il tempo dedicato alla nostra igiene personale e a quella dei nostri indumenti è oro. Per questo in bagno non bisogna lasciar lavare via i nostri risparmi a causa di un cattivo utilizzo di scaldabagno e lavatrice.
Risparmiare con lo scaldabagno
Lo scaldabagno spesso serve sia il bagno che la cucina, ma le temperature e i volumi d’acqua necessari nelle due stanze sono differenti, quindi, se si ha la possibilità, sarebbe opportuno predisporre due boiler distinti nei due ambienti e in questo modo si evita anche la dispersione di calore lungo le tubature da un vano all’altro.
Esistono varie tipologie di scaldabagno a cui corrispondono consumi energetici differenti. I più antieconomici sono quelle dotati di un solo interruttore per l’accensione e lo spegnimento, perché alla fine rimangono accesi anche quando non servono.
Meglio sceglierne uno che abbia un timer che si può impostare e regolare in base alle proprie esigenze. I migliori, comunque, sono quelli a gas o collegati alle caldaie, perché riscaldano l’acqua nel momento in cui ce n’è bisogno. Oggi si trovano comunque anche scaldabagno elettrici a basso consumo tipo questi, che permettono di avere consumi ridotti rispetto a quelli dei modelli tradizionali.
Spesso, poi, è difficile rendersi conto della temperatura giusta da impostare per il proprio scaldabagno: 60°C durante l’inverno e 40°C durante i mesi più caldi sono i valori ideali.
Ma a poco servono questi accorgimenti se durante il bagno o la doccia si lasciano scorrere litri e litri di acqua. Per la doccia, quindi, tenere l’acqua aperta solo per inumidire la spugna quel tanto che serve e per risciacquarsi.
Per il bagno, evitare di riempire la vasca fino al bordo, una pulizia accurata è possibile anche con un volume di acqua minore.
Come risparmiare con la lavatrice
L’attenzione alla temperatura e al tipo di lavaggio è opportuna anche per la lavatrice, un elettrodomestico che spesso viene posizionato in bagno e altre volte in un locale esterno alla propria abitazione.
L’acquisto dovrebbe essere indirizzato verso una lavatrice ad alta efficienza energetica. Per questa tipologia di elettrodomestici, sull’etichetta sono anche indicati nel dettaglio i consumi di energia di ogni ciclo di lavaggio, quelli di acqua e il grado di efficienza del ciclo per la pulizia dei capi.
La tecnologia, poi, ha portato alla commercializzazione di apparecchi che riutilizzano l’acqua durante lo stesso ciclo di lavaggio e questo, oltre a portare un risparmio relativo al riscaldamento dell’acqua, assicura anche la necessità di una minore quantità di detersivo.
La temperatura comunque è il vero punto debole della lavatrice in materia di consumi energetici e basta pensare che circa l’80% dell’energia da essa consumata viene impiegata per riscaldare l’acqua per capirne bene il motivo. Quando è possibile, dunque, è meglio abbassare la manopola della temperatura e scegliere cicli di lavaggio a 40°C.
Altro consiglio conveniente è quello di usare preferibilmente il pieno carico, così in un colpo solo si riduce il numero di cicli, la quantità di detersivo e l’energia per riscaldare l’acqua. E molto meglio se si evitano i cicli molto lunghi, quelli che prevedono il prelavaggio per intenderci.
Come alternativa si può utilizzare il caro e vecchio ammollo che si può fare prima di inserire i panni in lavatrice, oppure all’interno della lavatrice stessa, spegnendola dopo che è stata caricata l’acqua con il sapone all’interno del cestello e riattivandola dopo un paio d’ore.