La maggioranza dei lavori di riparazione e di costruzione che possono essere fatti in casa non richiedono particolari abilità e non è neppure necessario possedere un’ attrezzatura particolarmente complessa.
Gli attrezzi e gli utensili presentati in queste pagine, pur essendo tutti in qualche modo utili, non sono tutti indispensabili: ad esempio, se si possiede già (o si intende acquistare) un trapano elettrico, si può fare a meno di quello a mano; un martello da carpentiere o una sega per impiallacciatura sono attrezzi di cui si avverte la necessità soltanto in occasioni particolari; il banco di lavoro, almeno per i primi tempi e per i lavori meno complessi, può essere sostituito da una semplice morsa.
In ogni caso, quando si acquista l’attrezzatura per il proprio laboratorio, è preferibile risparmiare sulla quantità piuttosto che sulla qualità.
Trapano elettrico. Risulta essere consigliabile acquistare un modello a due o più velocità, con un meccanismo di percussione incorporato, e provvisto di mandrino con un passo di 12 mm.
La velocità deve essere variata secondo la durezza del materiale che si vuole forare: ad esempio, si userà per il legno la velocità superiore, per il metallo quella inferiore. Il mandrino con passo di 12 mm permette di applicare sul trapano punte di diametro abbastanza grande, e il meccanismo a percussione serve per forare materiali molto duri come ad esempio l’architrave di cemento armato su di una finestra.
Il Trapano a mano (con funzionamento a ruota e punta a fresa) Consente di praticare fori in materiali diversi, usando punte elicoidali per legno o muratura. Generalmente è fornito di un manico staccabile per poter lavorare negli angoli più stretti, non raggiungibili con il trapano elettrico. Usando la punta a fresa si ottengono fori perfettamente svasati in cui inserire le viti.
Il Metro a nastro (in acciaio) con Una lunghezza di 3 metri è più che sufficiente per qualsiasi lavoro normale. L’eventuale presenza di una finestrina di plastica sulla superficie del contenitore permette un immediato controllo della misurazione di rientranze o di interni di cassetti e mobili.
La Squadra combinata può comprende: la squadra di verifica (per misurare gli angoli), un regolo o riga, un misuratore di profondità, una squadra zoppa (a 45°), una piccola livella a bolla d’aria, un tracciatore, un goniometro ed un misuratore della filettatura delle viti. Il blocco mobile scorre lungo un regolo d’acciaio e può essere fissato in qualsiasi punto.
La Squadra di verifica è un tipo di squadra più semplice di quella combinata, con regolo di 230 millimetri. Il Coltello è un Attrezzo multiplo provvisto di numerose lame, con cui si possono tagliare diversi materiali, dal laminato al vinile.
Il Raschietto in acciaio serve per una rifinitura perfetta di superfici di legno duro o di bordi impiallacciati e laminati. Può essere costruito personalmente tagliando una vecchia sega di acciaio a lama rettangolare ed affilando ciascun bordo in modo da ottenere un attrezzo utilizzabile su tutti e quattro i lati.
La Pialla è molto utile per numerosi lavori di rifinitura, anche su materiale plastico; la profondità dei taglio è regolabile secondo le esigenze. In un secondo tempo, per lavori più impegnativi, si potrà acquistare una pialla da lisciatura.
Il Punteruolo, Può essere una specie di minuscolo cacciavite. È necessario per segnare il legno o altri materiali morbidi prima di forarli: deve essere premuto sulla superficie per aprire la strada alla punta del trapano.
Il Punzone per chiodi serve per far penetrare teste di spilli e di chiodi sotto la superficie del legno senza rischiare di ammaccarlo con i colpi di martello. In sostituzione, si può adoperare un chiodo con la punta smussata.
Il Filo a piombo è indispensabile per stabilire la direzione verticale corretta. Lo si può costruire legando un peso ad un pezzo di cordino. Il Seghetto è indispensabile per tagliare i metalli, segare i dadi, i bulloni, le viti ed i chiodi arrugginiti.
È sufficiente anche un tipo più piccolo di quello illustrato. La Sega da impiallacciatura è una sega con lama a denti molto fini, per piccoli lavori nei quali sarebbe inservibile una sega più grande con dentellatura più grossolana. È particolarmente adatta per i laminati e per tagliare i giunti e i tasselli; non ha il dorso rigido tipico di tutte le seghe tradizionali, e ciò consente di tagliare con maggiore facilità.
Il Segaccio o saracco può essere di diversi tipi. Esiste una grande varietà di seghe ognuna adatta per un particolare lavoro: il segaccio è un attrezzo generico, con cui si possono fare moltissimi lavori semplici. È lungo circa 550 mm, con 7 denti ogni 25 mm.
Il Martello da carpentiere Serve per un duplice scopo: una estremità della testa viene usata comunemente per battere, mentre l’altra, con una forma simile a una spranga, si adopera per estrarre i chiodi. Il peso varia ovviamente secondo le dimensioni, ma è bene ricordare che i modelli più grossi, e perciò più pesanti, affaticano più rapidamente il braccio di chi li usa.
Il Martello con penne opposte è molto utile. Questo tipo di martello (di dimensioni molto ridotte) è utile quando si lavora in spazi ristretti o quando le teste dei chiodi sono molto piccole, tali da non permettere l’uso di un martello normale.
La Lima piatta (per tutti gli usi) È consigliabile acquistare una lima che sia incisa grossolanamente da una parte, per lavori di sgrossatura, e molto più finemente dall’altra, per smussare, rifinire e levigare superfici metalliche.
Il Cacciavite Yankee è provvisto di una serie di punte intercambiabili che consentono in pratica di avere a disposizione con un solo attrezzo diversi cacciavite. Lo Scalpello con l’estremità della lama tagliata ad angolo obliquo, può penetrare negli angoli più stretti; è inoltre possibile battere con il martello sul suo manico di plastica senza timore di romperlo.
Si può acquistare dapprima un modello con lama larga 12 mm e successivamente uno da 6 mm e uno da 25 mm. Il banco da lavoro è probabilmente l’attrezzo più costoso. Quello illustrato è a doppia altezza, è mobile ed è fornito di una valida morsa adatta per serrare gli oggetti più disparati, da una porta ad un pezzo di tubo.
La chiave dinamometrica come spiegato su Chiavedinamometrica.net permette di impostare la forza da applicare quando si avvita. Si tratta di un attrezzo utile quando si lavora con materiali delicati, che possono rompersi se viene applicata una forza di serraggio eccessiva.
Il cavalletto per la sega è alto 585 mm, mentre il banco di lavoro è alto circa 815 millimetri. Si trovano anche modelli più economici, a doppia altezza di 600 mm, e ad altezza singola di 400 millimetri.
Il metro a nastro in acciaio deve sempre essere riavvolto su se stesso dopo l’uso perché lasciando la lamina appoggiata su di un ripiano (o sul banco di lavoro o sul pavimento) si rischia di ammaccarla o deformarla rendendola inservibile.
Quando non vengono usate, le seghe devono essere appese per il manico o per l’intelaiatura e ricoperte con le apposite protezioni sugli orli taglienti delle lame; se venissero appoggiate sui denti potrebbero danneggiarsi gravemente.
Risulta essere bene ungere leggermente le lame per evitare che arrugginiscano. Di tanto in tanto sarà opportuno affilare i denti e rimpiazzare le lame. La testa dei martelli deve essere tenuta pulita; per togliere qualsiasi deposito si passa sulla superficie metallica un foglio di carta vetrata molto fine.
Per fissare fermamente le teste sui manici, qualora si fossero allentate, è sufficiente batterle o inserire nel foro dei cunei appuntiti. La chiavetta del mandrino del trapano elettrico dev’essere legata con uno spago al cordone di alimentazione, per non rischiare di perderla.
Occorre inoltre controllare regolarmente il trapano, poiché eventuali parti consumate potrebbero danneggiarne il funzionamento. Non si deve mai usare il cacciavite per fare leva sotto gli oggetti o per ripulire, scheggiare o scavare nei buchi. Un cacciavite con lo stelo curvato o l’estremità spuntata diventa quasi inutilizzabile, e rovina le teste delle viti.
Nel caso degli scalpelli, attrezzi in acciaio che difficilmente possono rompersi, le precauzioni devono soprattutto essere rivolte verso l’operatore, che dovrebbe sempre indossare i guanti protettivi. I colpi della mazza sulla testa dello scalpello devono essere decisi e precisi, la mano deve impugnare l’attrezzo circa a metà (senz’altro non troppo vicino alla testa su cui batte il martello).
Bisogna controllare spesso la lama della pialla per vedere se è correttamente regolata: la lama dev’essere parallela alla faccia inferiore della pialla per poter tagliare in modo regolare per tutta la sua larghezza. La pialla dev’essere tenuta in un luogo asciutto, appoggiata sul fianco, per evitare di danneggiare la lama e la faccia inferiore, ed occorre affilare la lama periodicamente.