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Laboratorio Creativo

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Guide Creative in Rete

Cosa Scegliere tra Powerline e Ripetitore WiFi

Quando il WiFi non arriva bene in tutte le stanze, quasi tutti finiscono a chiedersi se sia meglio comprare un Powerline o un ripetitore WiFi. Entrambi promettono di “allungare” la rete in punti della casa dove il segnale è debole o assente, ma lo fanno in modi molto diversi e con risultati che possono cambiare parecchio a seconda dell’impianto elettrico, dei muri, dell’uso che fai di internet e dei dispositivi che devi collegare.

In poche parole, il ripetitore WiFi prende il segnale wireless del router e lo ritrasmette, creando una bolla di copertura più ampia. Il Powerline invece trasporta i dati attraverso i cavi elettrici di casa e ti permette di avere, nella stanza lontana, una presa di rete (e spesso anche un nuovo access point WiFi) collegata al router come se avessi steso un cavo Ethernet dentro i muri.

L’obiettivo di questa guida è aiutarti a capire come funzionano i due sistemi, quali sono i loro punti forti e i loro limiti, e soprattutto in quali situazioni conviene scegliere l’uno o l’altro. Non esiste una risposta unica valida per tutti: dipende dal tipo di casa, dal tuo impianto elettrico, da quanto è affollata l’aria di altre reti WiFi e da cosa devi fare con la connessione, per esempio gaming online, smart working, streaming 4K o semplice navigazione.

Indice

  • 1 Come funziona un ripetitore WiFi
  • 2 Come funziona un kit Powerline
  • 3 Prestazioni: velocità e latenza a confronto
  • 4 Stabilità, interferenze e qualità del segnale
  • 5 Sicurezza e affidabilità nel tempo
  • 6 Tipo di casa, impianto e layout degli ambienti
  • 7 Che uso fai della connessione?
  • 8 Costi, installazione e flessibilità nel tempo
  • 9 Conclusione: cosa scegliere davvero nel tuo caso

Come funziona un ripetitore WiFi

Il ripetitore, o extender WiFi, è un piccolo dispositivo che si collega a una presa elettrica e “ascolta” il segnale del router per poi ritrasmetterlo. In pratica crea una nuova bolla di WiFi partendo dalla rete esistente. Dal punto di vista dell’uso è semplice: lo colleghi alla corrente, lo configuri con l’applicazione o il browser, lo posizioni a metà strada tra il router e la zona in cui vuoi più segnale e lui si occupa di estendere la copertura.

Il ripetitore lavora in aria, quindi deve vedere un minimo di segnale dal router per poterlo prendere e amplificare. Se lo metti in un punto dove il WiFi è già debolissimo, non potrà fare miracoli perché ripeterà un segnale già scadente. Il posizionamento è fondamentale: deve stare in un’area dove il WiFi del router è ancora decente, altrimenti hai solo una “copia” di una connessione già instabile.

Dal punto di vista tecnico, molti ripetitori economici usano la stessa radio e lo stesso canale sia per parlare con il router sia per parlare con i tuoi dispositivi. Questo significa che ogni pacchetto deve essere ricevuto e poi ritrasmesso, raddoppiando le trasmissioni e riducendo la banda effettiva disponibile per i client, spesso anche del 50% sui modelli a singola banda. Con i modelli più recenti dual-band o tri-band la situazione migliora, perché possono usare una banda dedicata al collegamento col router e un’altra per i dispositivi, ma un po’ di overhead rimane comunque.

Come funziona un kit Powerline

Il Powerline sfrutta l’impianto elettrico per trasportare i dati. Colleghi un primo adattatore a una presa vicino al router e lo unisci al router con un cavo Ethernet. Poi colleghi il secondo adattatore in un’altra stanza, sempre su una presa elettrica, e lì hai una porta di rete da cui esce internet. Alcuni modelli hanno anche il WiFi integrato, quindi creano una nuova rete wireless direttamente nella stanza remota.

Dal tuo punto di vista è come se avessi steso un lungo cavo Ethernet fra le due prese, ma al posto del cavo usi i fili che già passano nei muri. È una soluzione molto comoda quando tirare cavi è impossibile o complicato. Il collegamento, essendo di base “cablate” tramite i fili elettrici, tende a essere più costante e meno soggetto alle interferenze radio rispetto a un collegamento puramente WiFi.

Il rovescio della medaglia è che la qualità del link Powerline dipende moltissimo dall’impianto: lunghezza e qualità dei cavi, quadro elettrico, presenza di ciabatte filtrate, numero di fasi e di sottocircuiti. Alcuni elettrodomestici rumorosi dal punto di vista elettrico (ad esempio certi alimentatori, forni a microonde, asciugacapelli potenti) possono disturbare il segnale e ridurre banda e stabilità.

Prestazioni: velocità e latenza a confronto

Quando si sceglie tra Powerline e ripetitore, molti pensano solo ai “megabit” dichiarati sulla scatola, ma la realtà è un po’ più sfumata. I ripetitori WiFi, specie quelli monobanda, soffrono di una riduzione di banda perché devono ricevere e ritrasmettere sulla stessa frequenza, con un taglio tipico di circa metà della velocità teorica. Inoltre, essendo in aria, il segnale può fluttuare: se qualcuno passa in mezzo, se ci sono muri spessi, altre reti sulla stessa banda o interferenze, la velocità e il ping possono oscillare parecchio.

Il Powerline, in condizioni buone, può offrire una velocità effettiva anche superiore a quella di un collegamento WiFi non perfetto, soprattutto in case con più piani o muri molto spessi, e con una latenza più bassa e stabile, simile a quella di un cavo Ethernet. Tuttavia la velocità reale è spesso ben distante dai numeri di marketing: un kit da “1200 Mbps” magari nella pratica ti dà 100–200 Mbps, o anche meno se l’impianto è vecchio o molto frammentato.

In generale, se la tua priorità è la latenza stabile, per esempio per il gaming online competitivo o per videoconferenze dove non vuoi micro blocchi e lag, il Powerline è spesso più prevedibile di un collegamento basato su ripetitore WiFi, a parità di condizioni. Se invece ti interessa più la banda massima per tanti dispositivi WiFi in contemporanea, un buon extender dual-band ben posizionato può darti prestazioni accettabili, soprattutto se la linea internet non è particolarmente veloce e non saturi mai del tutto il collegamento.

Stabilità, interferenze e qualità del segnale

Dal punto di vista della stabilità, la differenza tra le due soluzioni è netta. Il ripetitore vive nell’etere: la sua qualità dipende dalla qualità del segnale del router, dagli ostacoli fisici, dal rumore radio di vicini, cordless, forni a microonde, Bluetooth e così via. Una casa con tanti muri portanti in cemento, o con molte reti WiFi vicine sullo stesso canale, può mettere in crisi anche un extender di buona qualità, con disconnessioni occasionali o cali improvvisi di velocità.

Il Powerline è meno sensibile alle interferenze radio, ma più vulnerabile al rumore elettrico. Se colleghi l’adattatore su una ciabatta con filtro o insieme ad alimentatori di bassa qualità, il segnale può degradarsi. Alcune prese di casa possono dare ottimi risultati, altre pessimi, anche nella stessa stanza. Per ottenere il massimo conviene collegare gli adattatori direttamente alla presa a muro, e se serve usare la presa pass-through che molti modelli offrono per collegare una ciabatta separata solo all’alimentazione.

In molte situazioni reali, però, quando l’impianto elettrico non è disastrato, il Powerline offre una stabilità percepita maggiore: magari non raggiunge picchi di velocità altissimi, ma resta più costante nel tempo, mentre il ripetitore WiFi tende ad avere periodi buoni alternati a micro blocchi e jitter se l’ambiente radio è molto affollato.

Sicurezza e affidabilità nel tempo

Sul fronte sicurezza, sia Powerline sia ripetitori moderni offrono una crittografia decente. Gli adattatori Powerline usano in genere cifratura AES fra le unità, così i dati non sono leggibili da chi non è associato alla tua rete, anche se condivide parte dell’impianto elettrico, per esempio in certi condomini. Naturalmente è importante impostare la coppia di adattatori tramite il tasto di accoppiamento o il software, e non lasciare le impostazioni di fabbrica.

I ripetitori WiFi ereditano lo stesso livello di sicurezza del router, quindi se usi WPA2 o WPA3 con una buona password la rete è ragionevolmente protetta. Il rischio nasce solo se utilizzi standard vecchi o reti aperte.

Quanto all’affidabilità nel tempo, entrambi gli apparati sono abbastanza “fire and forget”: una volta configurati e messi al loro posto, spesso lavorano per anni. Però il Powerline dipende da un elemento che può cambiare: l’impianto elettrico. Se un elettricista modifica il quadro, se aggiungi nuovi filtri o ciabatte particolari o cambi contatore, le prestazioni possono variare. Il ripetitore invece risente soprattutto dei cambiamenti nell’ambiente radio, per esempio nuovi router dei vicini, nuovi dispositivi WiFi in casa, ecc.

Tipo di casa, impianto e layout degli ambienti

La struttura della casa è uno dei criteri decisivi. In un appartamento piccolo o medio, con poche pareti portanti, spesso un buon ripetitore posizionato bene è sufficiente a coprire la zona d’ombra e garantire prestazioni oneste. In una casa su più piani, con solai in cemento, muri spessi o una distanza elevata fra router e stanza da coprire, il WiFi potrebbe arrivare già molto debole nel punto dove vorresti mettere il ripetitore, rendendolo poco efficace. In quei casi il Powerline ha il vantaggio di viaggiare nei cavi, senza doversi “arrangiare” tra muri e soffitti.

Se l’impianto elettrico è moderno, monofase, con cablaggio relativamente recente, le probabilità che il Powerline vada bene sono alte. Se invece la casa è vecchia, magari con impianto parzialmente rifatto, più quadretti separati o addirittura più contatori, la comunicazione tra gli adattatori può essere scarsa o nulla. In questi casi un test pratico è l’unico modo per avere certezza: colleghi il kit e misuri con uno speedtest nelle varie prese per capire dove rende meglio.

Un altro fattore è la posizione del router. Se è in un punto centrale e aperto, il ripetitore ha più chance di ricevere un segnale pulito. Se invece il router è chiuso in un mobile, in un corridoio o addirittura in uno sgabuzzino tecnico, può darsi che la soluzione migliore sia portare il segnale fuori tramite Powerline e poi generare lì una nuova bolla WiFi.

Che uso fai della connessione?

Per scegliere davvero bene tra Powerline e ripetitore è essenziale chiedersi a cosa ti serve il collegamento nella stanza lontana. Se devi collegare soprattutto dispositivi fissi che richiedono stabilità, come una smart TV per streaming 4K, una console per gaming online, un PC fisso per lavoro in VPN, un collegamento Powerline con uscita Ethernet diretta al dispositivo è spesso la scelta più sensata. La latenza è più stabile, le microinterruzioni sono meno probabili e, una volta configurato, non devi più pensarci.

Se invece in quella stanza ti servono soprattutto smartphone, tablet, notebook usati saltuariamente, e magari non devi fare cose super sensibili come gaming competitivo o streaming professionale, un buon ripetitore WiFi può bastare e ti dà la comodità di muoverti liberamente senza cavi. La banda sarà condivisa e forse non perfetta, ma per social, video, call e navigazione spesso è più che sufficiente.

Esiste poi una via di mezzo molto interessante: alcuni kit Powerline hanno l’adattatore remoto con WiFi integrato. In pratica porti la connessione nella stanza tramite Powerline e da lì crei un nuovo access point. È una soluzione comoda quando vuoi stabilità per i dispositivi fissi via cavo e allo stesso tempo una buona copertura wireless locale.

Costi, installazione e flessibilità nel tempo

Dal punto di vista economico, i ripetitori WiFi “semplici” spesso costano meno dei kit Powerline, soprattutto se guardi ai modelli base di marca. L’installazione è di solito molto immediata e, se cambi casa o disposizione delle stanze, spostare un ripetitore è questione di un attimo.

I kit Powerline tendono a costare un po’ di più, in particolare quelli con WiFi integrato e porte multiple. In compenso, quando funzionano bene, danno una sensazione di rete “cablate” senza lavori di muratura. Anche la scalabilità è possibile: puoi aggiungere altri adattatori per portare la rete in altre stanze, ma ogni nuovo nodo condivide la banda complessiva del sistema Powerline, quindi non puoi moltiplicare all’infinito senza perdere velocità.

Sul lungo periodo, la soluzione più flessibile resta comunque stendere un vero cavo Ethernet o passare a un sistema mesh WiFi, ma quando questo non è possibile o pratico, la scelta tra Powerline e ripetitore resta molto valida, purché tu conosca bene i limiti di ciascuno.

Conclusione: cosa scegliere davvero nel tuo caso

Riassumendo il quadro, il ripetitore WiFi è ideale quando il router non è troppo lontano, il segnale che arriva nella zona “ponte” è ancora buono, l’ambiente radio non è eccessivamente affollato e ti interessa soprattutto dare una copertura decente a dispositivi mobili che non richiedono prestazioni estreme. Devi accettare un po’ di perdita di banda e qualche possibile oscillazione, ma guadagni in semplicità e costo contenuto.

Il Powerline è da preferire quando hai bisogno di una connessione più stabile, con latenza più bassa, per collegare dispositivi fissi in punti lontani o separati da muri e solai difficili per il WiFi, e quando l’impianto elettrico non è troppo vecchio o complicato. Ti dà un “quasi cavo” senza fare tracce nei muri, con prestazioni spesso più costanti rispetto a un repeater in condizioni difficili.

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